MARE LIBERO

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Vogliamo un mare libero e accessibile a tutti, non solo a chi può permetterselo.

La nostra proposta di legge prevede il 70% delle spiagge debbano essere di libero accesso. Meloni difende Briatore e Santanché, noi il mare libero.

Firma anche tu per queste ragioni:

1) Le regioni, sentiti i comuni, possono rilasciare concessioni sul demanio naturale marittimo a fini turistici ricreativi purché almeno il settanta per cento delle stesse siano di libero accesso e prive di strutture e/o attrezzature fisse. Il valore percentuale è determinato in metri lineari con riferimento alla linea di costa ed è calcolato al netto;
2) In ogni caso è consentito il libero e gratuito accesso di transito per il raggiungimento della battigia;
3) Una persona giuridica o persona fisica non può essere titolare nella stessa regione di oltre due concessioni di beni pubblici, altrimenti si provvede con immediatezza a gara per la concessione più vecchia;
4) La durata della concessione non può superare i dodici anni, successivamente si provvede a gara;
5) Chiediamo immediata decadenza delle concessioni per abusi edilizi;
6) I canoni di concessione devono essere aggiornati; chiediamo aumenti dei canoni delle concessioni demaniali tra il 200 e il 350%. Ad esempio, l’Hotel 5 stelle Cala di Volpe, di proprietà della Smeralda Holding dell’emiro del Qatar per la sua spiaggia versa 520 euro l’anno, l’emiro per i suoi 4 hotel ha incassato 106 milioni di euro. Il Twiga di Briatore e della Santanchè paga allo Stato 21mila euro a fronte di un fatturato di 4 milioni di euro, oppure il Papeete che paga 10 mila euro anno ma fattura 3,2 mln di euro.
7) Dichiariamo le coste beni inviolabili e bene comune dello Stato;
8) Dichiariamo le spiagge bene comune.

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